Questo è l’ultimo monumento realizzato da mio padre, lo scultore Massimo Manzo, conosciuto anche come lo “Scultore degli Angeli”. La statua rappresenta l’Arcangelo Michele in lotta col demonio, e si trova nella Chiesa Madre di Castropignano, in provincia di Campobasso. Papà ha plasmato l’opera in vetroresina e io l’ho dipinta per renderla simile alla pietra antica.
Sono felicissima di aver dato il mio piccolo contributo pittorico a quest’opera perché, oltre ad aver avuto l’onore di decorare un capolavoro del genere, ho sempre amato l’Arcangelo Michele. Lo adoro così tanto che, per arrivare a dipingere i punti più alti della statua, come l’arcata delle ali e l’elsa della spada, l’ho abbracciato un migliaio di volte. E non esagero sul numero, perché, solo per pitturare di oro le singole piume delle ali ho impiegato ben dodici ore, tanto che al termine del lavoro non vedevo altro che oro (un po’ come lo spot pubblicitario di J’adore).
Ma la location dell’opera non è da meno del soggetto raffigurato, infatti il monumento sarà collocato nella grotta dell’Arcangelo Michele a Castropignano, una bellissima meta di pellegrinaggio immersa nel verde sulla quale circolano molti miti e leggende. Tra questi vi è quello di una donna che nel 1600 vide in sogno l’Arcangelo entrare nel luogo, e dalla sua visione nacque l’idea di erigere nella grotta un altare e una statua in calcare di San Michele (oggi conservata nella Chiesa di San Vittore).
In un’altra legenda si narra che l’Arcangelo apparve nella grotta, consacrando personalmente il suo santuario, per poi volare fino al Gargano (Monte S.Angelo).
Un altro dettaglio degno di nota sono le rocce a monte della grotta su cui ci sono impronte di piede bianche che, secondo le credenze popolari, sarebbero le tracce del passaggio di S. Michele.
L’8 maggio, giorno dedicato alla venerazione dell’Arcangelo, dalla Chiesa Madre di Castropignano, il monumento all’Arcangelo sarà portato in processione fino a questa grotta ricca di storia e mistero.
Sono felicissima di aver dato il mio piccolo contributo pittorico a quest’opera perché, oltre ad aver avuto l’onore di decorare un capolavoro del genere, ho sempre amato l’Arcangelo Michele. Lo adoro così tanto che, per arrivare a dipingere i punti più alti della statua, come l’arcata delle ali e l’elsa della spada, l’ho abbracciato un migliaio di volte. E non esagero sul numero, perché, solo per pitturare di oro le singole piume delle ali ho impiegato ben dodici ore, tanto che al termine del lavoro non vedevo altro che oro (un po’ come lo spot pubblicitario di J’adore).
Ma la location dell’opera non è da meno del soggetto raffigurato, infatti il monumento sarà collocato nella grotta dell’Arcangelo Michele a Castropignano, una bellissima meta di pellegrinaggio immersa nel verde sulla quale circolano molti miti e leggende. Tra questi vi è quello di una donna che nel 1600 vide in sogno l’Arcangelo entrare nel luogo, e dalla sua visione nacque l’idea di erigere nella grotta un altare e una statua in calcare di San Michele (oggi conservata nella Chiesa di San Vittore).
In un’altra legenda si narra che l’Arcangelo apparve nella grotta, consacrando personalmente il suo santuario, per poi volare fino al Gargano (Monte S.Angelo).
Un altro dettaglio degno di nota sono le rocce a monte della grotta su cui ci sono impronte di piede bianche che, secondo le credenze popolari, sarebbero le tracce del passaggio di S. Michele.
L’8 maggio, giorno dedicato alla venerazione dell’Arcangelo, dalla Chiesa Madre di Castropignano, il monumento all’Arcangelo sarà portato in processione fino a questa grotta ricca di storia e mistero.